COME SCEGLIERE LE PRIME SCARPETTE D’ARRAMPICATA?

Quali sono le marche principali?

I principali produttori di scarpette d’arrampicata sono: La Sportiva, Scarpa, Evolv e Five Ten. Il prezzo di un paio di scarpette decenti si aggira mediamente sui 100€, ma per chi sta appena iniziando è sufficiente anche un paio di scarpette Simond acquistabili a €50 da Decathlon. Fate molta attenzione che sia le forme che le misure possono variare enormemente tra i diversi produttori.

Il nostro miglior consiglio -ai principianti come agli esperti- è di scegliere scarpette comode, va bene strette, ma che permettano al sangue di circolare!

Data la rapidità con la quale si consumano (soprattutto ai piedi di principianti,) le scarpette vanno sostituite o risuolate prima di qualsiasi altro materiale d’arrampicata. Per questo, se è la prima volta che acquistate delle scarpette, non prendete il top di gamma, prendete qualcosa che non vi dispiacerà buttare via dopo qualche mese!

Le Scarpette d’arrampicata vanno comprate al freddo!

Oltre a conoscere i diversi modelli, quando acquistiamo un paio di scarpette dobbiamo tenere presenti diversi fattori temporali. Bisogna innanzitutto prestare attenzione alle nostre condizioni personali, ovvero, si consiglia generalmente di provare un paio di scarpette nuove nel tardo pomeriggio. Questo perché dopo una lunga giornata i piedi si gonfiano leggermente, così come fanno quando camminiamo con uno zaino pesante per arrivare sino alla base di una falesia. Oltretutto, per le donne, maggiore è l’altitudine sul livello del mare e maggiore è la ritenzione idrica nei piedi e mani, causa di ulteriori ingrossamenti.

Possiamo dividere le scarpette d’arrampicata in tre categorie principali, separate nel modo in cui queste si adattano alla forma del piede

 

Tipologie di scarpette d’arrampicata

Comode (principianti e vie lunghe non impegnative) sono quelle a bassa asimmetria e suola piatta, conosciute come ‘ballerine’ o ‘all-round’. Queste scarpette sono le più adatte a chi sta imparando ad arrampicare perché offrono sensibilità e la possibilità di essere indossate a lungo.

Tecniche (sport climbing e vie lunghe impegnative) presentano una leggera arcuatura e una punta leggermente asimmetrica. Per questo tipo di scarpe è solitamente necessario scegliere un paio abbastanza stretto, ma senza esagerare. La parte del piede usata per progredire su roccia con piccoli appoggi è quella frontale interna, direttamente sotto l’unione della falange dell’alluce col primo metatarso.

Performative (bouldering e sport climbing) sono scarpette arcuate e molto asimmetriche. Permettono di poter esercitare maggiore pressione su questo punto. In cima alla classifica della performance troviamo scarpette molto arcuate e fortemente asimmetriche. Chi acquista questo tipo di scarpe arrampica su boulders o monotiri molto difficili e sa bene di non poterle tenerle ai piedi a lungo. Nonostante consentano un’elevata sensibilità e la possibilità di scalare su placche con appoggi microscopici, l’elevata asimmetricità è spesso causa di problemi gravi, tra i quali l’alluce valgo.

QUANTO DEVONO ESSERE STRETTE?

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A sx: raggi X del piede di un’arrampicatore in posizione eretta.
A dx: raggi X dello stesso scalatore con le scarpette.

E’ importante scegliere scarpette non eccessivamente strette. Avere scarpette molto strette non implica direttamente migliori risultati, ma può causare una lunga serie di problemi. Scarpette strette permettono al piede di diventare un blocco unico, capace di aggrapparsi a piccole sporgenze, ma in caso di caduta la limitata flessibilità è sovente causa di fratture alla caviglia. Le fratture alle caviglie non possono sempre considerarsi un risultato diretto dell’uso di scarpette strette, ma queste sicuramente ne facilitano il verificarsi.

Uno studio portato avanti da Audry Morrison1, medico della UIAA, ha provato che l’eccessiva pressione esercitata sull’alluce, e quindi sul primo metatarso si scarica direttamente sulla fascia plantare. La ripetizione di questi sforzi causa l’irritazione della fascia plantare, conosciuta come fascite plantare. Sintomi della fascite plantare sono forti dolori ai talloni, soprattutto al risveglio, non appena si poggiano i piedi a terra. La fascite si protrae per mesi, ma raramente supera un anno.

Un articolo scritto dai medici sportivi Volker Schöffl e Thomas Küpper2 ha dimostrato che scarpe strette modificano la biomeccanica del piede e aumentano lo stress sulla parte anteriore. A questo seguono problemi cronici tra i quali ematomi sotto le unghie, callosità e dolori, oltre che altissime probabilità di sviluppare alluce valgo e piedi piatti.

Un altro problema comune causato da scarpe eccessivamente strette è la predisposizione a slogature della caviglia. Il team di medici americani capitanati dal dottor Killian3 ha pubblicato uno studio sull’effetto che scarpette molto strette hanno sulla caviglia. Il piede, forzato dentro una scarpa stretta e ritorta verso l’interno, non ha flessibilità e i muscoli intorno alla caviglia non riescono a intervenire per proteggerla da una caduta. All’impatto al suolo o su un’asperità, i muscoli non supportano legamenti e ossature per dissipare la forza dell’urto, imbattendosi inevitabilmente in gravi danni per le articolazioni.

Ancor più che per gli adulti, una ricerca degli ortopedici Morrison e Schöffl4 ha dimostrato quanto sia importante per i giovani arrampicatori scegliere scarpette larghe, che non costringano in nessun modo i piedi . L’anatomia dei piedi dei giovani è differente da quella degli adulti ed essendo in costante crescita è necessario evitare possibili malformazioni. I piedi delle ragazze smettono di svilupparsi intorno ai 14 anni, mentre quelli dei ragazzi intorno ai 16. La maturazione dei tessuti connettivi e la flessibilità completa delle dita viene raggiunta a 15 anni, sino ad allora le scarpette d’arrampicata non devono ostacolare ne la crescita ne lo sviluppo dei piedi. Oltre a malformazioni ossee, scarpe troppo strette spingono sulle caviglie e sul tendine di Achille, causando ulteriori danni. Morrison e Schöffl hanno giustamente notato che i piedi degli scalatori esperti presentano maggiori deformità e fratture rispetto a quelli dei principianti, a causa della pratica diffusa di calzare scarpette troppo strette.

Consigliamo sempre e in ogni caso di provare sempre le scarpette prima di comprarle, tenerle indosso per diversi minuti e rendersi conto se sono adatto ai nostri piedi. Scegliete un modello comodo, che non alteri eccessivamente la conformazione del piede e che non impedisca al sangue di fluire liberamente. Ogni marca di scarpe usa misure leggermente diverse, non è quindi detto che la taglia 41 della Sportiva corrisponda alla 41 della 5.10.

QUANTO LE POSSO USARE PRIMA DI FARLE RISUOLARE?

Per essere risuolato, riportandolo a uno stato decoroso, un paio di scarpette non deve mai presentare buchi.

Accade spesso che per completare un ultimo tiro consumiamo quegli ultimi millimetri di gomma sulla punta di un paio di scarpe, facendo affiorare la pelle della tomaia. Purtroppo un paio di scarpette bucate ha bisogno di una toppa aggiuntiva in punta, che rovina notevolmente la forma e prestazioni della scarpetta. Una volta aggiunta una toppa, la scarpa non sarà mai più quella di prima. Cerchiamo di far risuolare le scarpe prima che sia troppo tardi.

Il prezzo di una risuolatura è in media 25€ a paio, con l’aggiunta delle spese di spedizione.

BIBLIOGRAFIA

1- Audrey Morrison, Climbing shoes: is pain insane?, British Mountaineering Council, https://www.thebmc.co.uk/climbing-shoes-is-pain-insane, 22/03/2014.
2 – Volker Schöffl e Thomas Küpper, Feet injuries in rock climbers, World Journal of Orthopedics, http://www.wjgnet.com/2218-5836/full/v4/i4/218.htm, 22/03/2014.
3 – RB Killian, GS Nishimoto e JC Page, Foot and ankle injuries related to rock climbing. The role of footwear, Journal of the American Podiatric Medical Association, 1998, pp. 365-74.
4 – Audry Morrison e Volker Schöffl, Physiological responses to rock climbing in young climbers, British Journal of Sports Medicine, dicembre 2007, pp. 852–861.