organizzati e completa il selvaggio blu senza il supporto di una guida

selvaggio blu in autonomia:

Il tuo punto di riferimento per l’avventura

Il Selvaggio Blu in autonomia

Chi vi scrive è Ivan, una delle guide del Selvaggio Blu. Ho condotto oltre 60 tour con clienti provenienti da svariate parti del globo, l’ho fatto in solitaria, con amici, al contrario, a pezzi, ho esplorato le varianti, sviluppato alternative e riscoperto passaggi dei pastori che pochi avevano percorso. La conoscenza del territorio mi aiuta immensamente a adattare il percorso secondo le esigenze di chi accompagno, evitando ostacoli o allungando il percorso per esplorare alcune chicche fuori dal tracciato battuto.

Detto ciò, rimango del parere che l’itinerario del Selvaggio Blu sia uno solo: quello deciso originariamente da Mario Verin e Peppino Cicalò nel lontano 1987. Le possibili varianti sono innumerevoli, ma devono essere sempre intese come varianti.

Su questo link potete scaricare gratuitamente la traccia GPX creata da Mario Verin.

Ho voluto condividere la mia conoscenza per aiutare coloro che desiderano percorrere il Selvaggio Blu in autonomia e vivere un’avventura unica e irripetibile. Nonostante lavori come guida, incoraggio chiunque ne sia capace a spingersi oltre il conosciuto, riscoprire il gusto dell’avventura, del perdersi, del ritrovarsi e dell’escogitare soluzioni ingegnose.

Dando per scontato che chi vuole imbarcarsi in tale avventura abbia le abilità fisiche per camminare su un terreno talmente aggressivo per almeno quattro giorni di seguito, i problemi non si limitano alla muscolatura. Per riuscire a terminare il Selvaggio Blu serve molto di più. Innanzitutto, l’organizzazione e la cura dei dettagli. Questi sono i punti fondamentali che esamineremo in dettaglio:

  1. Il Tracciato: imparare quali siano le tappe giornaliere e le difficoltà del percorso.
  2. Prenotazione: comunicare e prenotare la propria escursione al comune di Baunei
  3. Kit List: selezionare l’equipaggiamento
  4. Calate in corda: conoscere i dettagli e sapere usare il materiale
  5. Abbigliamento: scegliere accuratamente l’abbigliamento minimo necessario, ripiegando ordinatamente vestiti adatti alla stagione e utili in più di un’occasione.
  6. Cibo: calcolare con precisione la quantità di acqua e cibo necessaria per tutte le giornate.
  7. Consigli per la sicurezza

Quindi, ecco i passi per prepararsi a quest’avventura.

Selvaggio Blu senza guida – CON o SENZA servizio logistico?

È possibile tentare il Selvaggio Blu in completa autonomia? NI…

Una cosa è fare il Selvaggio Blu senza una guida, impegnandosi nel trovare tracciato senza perdersi, un’altra cosa è camminare per giorni su pietraie e passaggi esposti avendo sulle spalle uno zaino pesante e ingombrante, carico di corde, ferraglia, tenda, sacco a pelo, vestiti e soprattutto cibo e acqua.

Avrete letto o sentito che il maggior problema sul Selvaggio Blu è rifornirsi d’acqua. Lungo tutto l’itinerario non ci sono punti di approvvigionamento naturali, a parte il fiume S’Erriu Mortu (all’inizio del primo giorno) e la Grotta dell’Acqua (al terzo giorno). Ma questi non sono affidabili al 100%.

Tuttavia, è possibile compiere un paio di brevi deviazioni per comprare acqua dai campeggi Su Porteddu (secondo giorno) e al campeggio Ololbissi (fine del terzo giorno). Ma di acqua ve ne serve tanta, almeno di 3 litri a testa durante il giorno, più quella per cucinare, e se volete risparmiare acqua il Selvaggio Blu non sarà più solo un trekking ma una vera prova di sopravvivenza.

IN UN ARTICOLO FUTURO VI SPIEGHERO’ COME POTER FARE IL SELVAGGIO BLU IN TOTALE AUTONOMIA. Ma per adesso, ci concentreremo sula versione CON supporto logistico.

Quindi, a meno che il vostro obiettivo non sia entrare a far parte dei Marines, vi consiglio di non stare a lesinare ma prevedere un supporto logistico, che sia con Climbing Sardinia, con un amico o un’altra delle compagnie locali. Vi consiglio di alleggerire il carico e farvi consegnare quotidianamente cibo e acqua. Meglio ancora, due consegne giornaliere, una alla sera per consegnarvi l’acqua, la cena e le valige, e una al mattino per portare via le valige e la spazzatura, e camminare leggeri.

Puoi usare il link qua sotto per richiedere un preventivo per il supporto logistico sul Selvaggio Blu

IL TRACCIATO DEL SELVAGGIO BLU

Verin e Cicalò lo divisero in quattro tappe giornaliere, e questa è la soluzione più rapida. Chi non ha mai fatto il Selvaggio Blu sbaglia spesso in presunzione, e osservando i chilometri giornalieri reputa di poterlo completare in tre giorni o anche meno. Non commettete lo stesso errore. Il percorso non è facile da individuare, e anche conoscendolo la velocità è sempre molto ridotta.

…e perchè sarebbe così difficile?

Purtroppo, in Supramonte la distanza tra due punti e l’elevazione non sono fattori rilevanti quanto la tipologia del terreno.  Se volete fare il Selvaggio Blu in autonomia -oltre alla difficoltà nel trovare i passaggi corretti-  dovete essere pronti ad affrontare facili sezioni di arrampicata, traversi esposti, e calate in corda.

Se considerate solamente la distanza e il dislivello, il secondo giorno potrebbe sembrare una facile passeggiata in discesa. Ma non è così. La discesa di Sisiera e il canyon di Tenadili sono talmente ostici da far perdere ore e mettere in difficoltà anche i più allenati.

Tra le guide sappiamo quanto tempo serve per camminare tra un punto e l’altro. Lo impariamo sul campo, ed è questo l’unico dato che teniamo a mente: il tempo. La distanza in Supramonte è secondaria.

Selvaggio Blu in autonomia, in 4 o 5 giorni?

Se ben allenati, si può percorrere il Selvaggio Blu in 4 giorni. Quella che vedetre di seguito è la tabella solita del percorso con le tappe più belle.

Se è la vostra prima volta vi consiglio di calcolare cinque giorni. Tante persone lo tentano in 3 giorni, ma la percentuale di successo è veramente bassa. Se volete godere del sentiero, e non passare la vostra vacanza in ansia, programmate di farlo in cinque giorni.

Considerate che al primo giorno potreste arrivare a Pedra Longa in ritardo, o essere stanchi dal viaggio della sera prima. Iniziare “a bomba” non è ideale, e non è per niente rilassante. Partendo dal presupposto che questa sia una vacanza, un’avventura da godere a pieno, io vi consiglierei di prendervela con la calma necessaria, e programmare il percorso in cinque giorni, affidandovi ai sentieri descritti sulla nostra traccia GPX.

 Giorno 1

da Pedra Longa a Portu Pedrosu

13 km
+990 m
-1050 m

Criticità: la salita sulla cengia Giradili rimane esposta al sole e può farvi consumare più acqua del previsto. La discesa da Ginnirco è molto impegnativa per via del terreno roccioso e della difficoltà nel trovare il sentiero.

Giorno 2

da Portu Pedrosu a S’Arcu ‘e Su Tasaru

15 km
+1330 m
-860 m

Criticità: Lunga giornata. Ingresso e uscita da Bacu Tenadili sono impegnativi e richiedono molto tempo, meglio passare da Masadorgittala.

Giorno 3

da S’Arcu ‘e su Tasaru a Bacu Padente

8 km
+670 m
-850 m

Criticità: innumerevoli, oltre alla solita difficoltà di orientamento. Pietraia pericolosa prima della calata di Mudaloru, gestione di quattro calate in corda, recupero dell’uscita dal fondo di Bacu Padente.

Giorno 4

da Bacu Padente a Sisine

7 km
+820 m
-1070 m

Criticità: gestione di quattro calate in corda, fino a 50 metri. Via ferrata di Plumare.

scarica la traccia gpx per fare il selvaggio blu in autonomia e senza guida, adatta per telefono e computer

La nostra traccia GPX: la guida più aggiornata ed affidabile del Selvaggio Blu

Il nostro tracciato GPX è creato e aggiornato da guide esperte che conoscono il Selvaggio Blu a menadito. È la risorsa più importante per il successo di un’avventura in autonomia.

  • Navigazione Esperta: Evita di perderti utilizzando le tracce, i waypoint precisi e informazioni dettagliate sul percorso.
  • Informazioni esclusive sui Campeggi: Include campeggi ufficiali difficili da trovare, garantendoti  di trovare con cenrtezza i luoghi designati per accamparsi.
  • Costantemente Aggiornata: Aggiorniamo costantemente la traccia per il nostro uso personale, aggiungendo le  condizioni più recenti dei sentieri e su eventuali modifiche.
a. Variante a Boladina

Per risalire da Goloritzè, Verin e Ciccalò identificarono un passaggio molto evidente, alla base del canyon Bacu Boladina. Bacu Boladina è, o era, il passaggio più difficile e pericoloso di tutto il Selvaggio Blu. Implica una sezione di arrampicata protetta da un vecchio cavo di acciaio lunga circa 15 metri, con inizio strapiombante. Segue un canale di scarico (pietraia) largo 2 m e lungo circa 30 m con pendenza 45°. Al termine del canale un tronco intagliato aiuta a risalire una parete alta 5 m. Se siete in pochi e ben allenati potete anche tentarla, ma il mio consiglio è di percorrere la nuova variante di Masadorgittala.

La variante di Masadorgittala è stata riattrezzata da me stesso nel 2019, ripercorrendo un passaggio già conosciuto dai pastori locali. La variante inizia dal sentiero classico che scende da Su Porteddu, e risale una pietraia fino all’inizio di uno sperone di roccia molto esposto. Questo è attualmente attrezzato con anelli inox e una corda fissa di circa 30 m. Per questo passaggio è sufficiente utilizzare imbrago e set da ferrata.

b. Variante per Mariolu

Durante gli anni, le guide hanno creato diverse varianti al percorso originale del Selvaggio Blu. Nel 2014 Marcello Cominetti con Mario Muggianu e Claudio Calzoni hanno attrezzato una piccola via ferrata per valicare lo sperone de Su Ledere ‘e Goloritzè, collegando Goloritzè a Mariolu.

Senza andare troppo sul sottile, se è la prima volta che fate il Selvaggio Blu, vi sconsiglio vivamente di tentare questa variante. Per due buoni motivi:

1 – Non è facile arrivarci. Raggiungere la via ferrata del Ledere di Goloritzè non è per niente facile in quanto richiede solida esperienza alpinistica su traversi esposti e passo fermo su pietraie scoscese.

2 – Non ci potrete dormire! Data la scarsità degli spazi tenda al campo di Mariolu, in contrapposizione al grande afflusso di escursionisti, il comune di Baunei ha limitato la prenotazione di questo campo ai soli gruppi guidati. Vi sconsiglio anche di tentarlo in sordina, in quanto le guide presenti sul campo potrebbero infastidirsi e riportarvi alla polizia locale.

Se proprio volete vedere Mariolu, consiglio di fare un detour al mattino del quarto giorno, raggiungendola dal sentiero classico che passa da S’Arcu ‘e su Tasaru e devia in cima a Serra ‘e Lattone. Il sentiero da qua è molto semplice e dalla deviazione si raggiunge la spiaggia in meno di un’ora. Dalla spiaggia dovrete risalire il sentiero e imboccare una deviazione che porta direttamente alla calata prima di Mudaloru.

In qualsiasi caso, abbiamo incluso le tracce per arrivare a Mariolu da Goloritzè, e proseguire da Mariolu a Mudaloru. Nota bene, prima di Mudaloru è necessario effettuare una calata in corda. Esistono due soste, la prima, più a sud, è lunga solamente 20 metri, la seconda invece è lunga 45 metri.

c. Variante per Biriala

La variante per Biriala è molto più facile da raggiungere, in quanto la mulattiera e la scala sono state ripristinate dal comune di Baunei.

Dalla spiaggia di Biriala è possibile proseguire direttamente al bosco a nord della spiaggia attraversando un canale ghiaioso molto ripido e delicato. In questo modo si evitano anche le due calate di Piddi (alte rispettivamente 25m e 45) ed è possibile affrontare il Selvaggio Blu con solo una corda dinamica da 60 metri.

Sulla nostra traccia GPX completa del Selvaggio Blu troverai anche i tracciati su come raggiungere Biriala, e proseguire dalla spiaggia.

Prenotazione del Selvaggio Blu

Dal 2018 il comune di Baunei ha imposto l’obbligo di registrazione presso una segreteria creata ad hoc, e il pagamento di una quota di €30 a persona. Dovrete contattarli per far sapere quale sia l’itinerario da voi scelto, in quali date vogliate farlo, e in quanti siate.

È giusto pagare per il Selvaggio Blu?

Io supporto la decisione del comune, e per farvi capire il perché vi racconto come ho vissuto il cambio da prima a dopo l’ordinanza comunale.


  • Prima viaggiavo sempre con una busta nera nello zaino per raccogliere la spazzatura abbandonata ovunque lungo l’itinerario.
  • Dopo non è più stato necessario, in quanto i campi sono limitati e monitorati. Ognuno ora ha un servizio logistico che si preoccupa di portare via la spazzatura.

  • Prima dovevo correre per arrivare al campo prima degli altri gruppi e occupare spazi tenda a sufficienza per il mio gruppo.
  • Dopo posso godermi l’itinerario senza fretta, in quanto i campi sono assegnati dal comune, eliminando il sovraffollamento e la competizione (ostilità?) verso gli altri gruppi. So che a quel campo ci sono io, posso arrivare anche a mezzanotte e nessuno me lo tocca.

Quindi capirete che sono pienamente a favore della decisione presa dal Comune di Baunei.

Prima di partire è necessario inviare un’e-mail  all’indirizzo selvaggioblu@turismobaunei.eu, indicando:

  • Nome, cognome, numero di telefono ed e-mail del referente
  • in quali giorni intendiate percorrere il Selvaggio Blu
  • in quali campi desideriate sostare la notte
  • numero dei partecipanti
  • se applicabile, anche quale compagnia vi fornisce la logistica

Nota: i campi di Mariolu e di Biriala sono prenotabili solamente da gruppi condotti da Guide Alpine o Guide Ambientali Escursionistiche.

Una volta che il comune risponderà approvando o modificando il vostro piano, potrete versare la quota di €30 a persona con bonifico bancario entro una settimana dalla partenza. L’email di conferma del comune, e la ricevuta di pagamento saranno i documenti che dovrete mostrare all’ingresso di Goloritzè, o in caso di controllo da parte della polizia locale.

In caso dobbiate modificare l’itinerario all’ultimo momento per maltempo o altre cause di forza maggiore, dovrete contattare la segreteria via e-mail, o al numero +39 3495462583 (Lun-Ven 10-13 e 15-16)

Il nostro tracciato GPX include i punti di campeggio ufficiali selezionati dall’amministrazione locale di Baunei. C’è un tracciato diverso per ciascuno dei cinque giorni di trekking, con waypoint che indicano dove si trovano esattamente i campeggi alla fine di ciascun percorso.

Se hai domande o necessiti di supporto riguardo al sentiero, non esitare a contattarci via email. Siamo sempre disponibili per aiutarti con eventuali dubbi o preoccupazioni. La traccia GPX è stata creata apposta per garantirti un’avventura nel Selvaggio Blu fluida e piacevole.

KIT LIST – COMPLETA

La lista del materiale sarà diversa se vi servirete o meno di un supporto logistico, in quando col supporto logistico potrete permettervi di portare più cose, senza stretti limiti di peso. Segue una lista pensata per chi si avvarrà di questo servizio

Uso quotidiano
  • zaino leggero da almeno 30 litri
  • borsone capiente (e possibilmente impermeabile) per trasportare tenda, sacco a pelo e vestiario
  • altro borsone capiente per il necessario per cucinare

 

  • scarpe da montagna con suole rigide
  • 5 o 6 cambi di magliette e intimo
  • costume da bagno e asciugamano in microfibra
  • pantaloni resistenti e pantaloncini
  • felpa calda
  • piumino
  • Guscio anti acqua (hardshell)
  • pila frontale + batterie di scorta
  • cappellino, occhiali da sole e crema solare
  • aciugamano e kit per l’igiene personale
  • fazzoletti e carta igienica
  • medicinali
  • spray anti-zanzara
Dormire
  • tenda (ma è possibile farne a meno)
  • sacco a pelo (3 stagioni 0/+5 °C)
  • materassino gonfiabile e kit da riparazione
  • cuscino gonfiabile
Calate in corda
Cucinare
  • fornelletto e cartuccia gas
  • accendino
  • pentola e coperchio
  • piatto (metallo o plastica lavabile)
  • tazza (metallo o plastica lavabile)
  • forchetta, cucchiaio e coltello
  • buste per la spazzatura (differenziare alluminio, plastica e carta)
  • sale, olio, zucchero etc.
calata in corda sul selvaggio blu
Via ferrata di Masadorgittala, al terzo giorno di Selvaggio Blu, per risalire da Cala Goloritzè

CALATE IN CORDA

Per completare il Selvaggio Blu senza guida, e senza barare, è necessario discendere lungo alcune pareti di roccia con l’ausilio di corda e imbrago. Il percorso originale del Selvaggio Blu prevede otto calate in corda, di cui quattro al penultimo e quattro all’ultimo giorno.

Tutte le soste sono state sostituite nel 2023 con nuovi gruppi sosta resinati, in acciaio 316L versione marina. Molte delle soste sono state anche doppiate, per evitare gli ingorghi.

Alcune delle calate in corda sono evitabili se si conoscono i passaggi segreti dei pastori, o le scorciatoie che le aggirano. Nella traccia GPX scaricabile troverete anche i riferimenti a queste alternative.

Che corde servono sul Selvaggio Blu?

Considerato che all’ultimo giorno del Selvaggio Blu (e forse anche al precedente) troverete una calata da 45 metri, la risposta è ovviamente:

Due mezze corde da 50 metri

 


È possibile usare solo una corda da 60 metri?

Si, ma questo è molto rischioso!!

💀

La calata più lunga dell’itinerario, quella da 45 metri, ha una sosta intermedia dove fermarsi, recuperarte la corda, e proseguire con un’altra lunghezza.

Il problema maggiore è la calata successiva alla ferrata di Plumare. La calata è lunga circa 35 metri. Usando una mezza corda da 60 metri, e sfruttando l’estensione della corda, si arriva a circa un metro da terra. Questo è MOLTO PERICOLOSO, si rischia di cadere, e anche di perdere la corda come questa ritorna in alto per l’elasticità.

Inoltre, in caso vi perdiate, arrivando ad un armo di calata sconosciuto, avere due corde da 50 metri potrebbe togliervi dai problemi.

Quindi, andiamo ad analizzare in dettaglio le otto calate dell’itinerario originale del Selvaggio Blu

Giorno 4: da S’Arcu ‘e su Tasaru a Bacu Padente

  • 20 metri – La prima calata si trova al fondo della lunga discesa sulla pietraia di Su Pentrosu. PRO TIP: qua spesso si sbaglia, andando a prendere la nuova variante di 45 metri. Ricordatevi che dopo essere passati dentro il buco nella roccia, ed aver disarrampicato il diedrino, bisogna immediatamente girare a destra, proseguendo sotto parete. Se dal diedrino si va dritti si arriva alla calata da 45 metri.
  • 20 metri – La seconda calata si trova alla base della Grotta Cinque Stelle. Molto facile da reperire. PRO TIP: In caso questa sia occupata da altri gruppi è possibile reperire un’altra sosta posizionata circa 50 metri più a sud.
  • 25 metri – la terza sosta è una corda su ginepro, sulla sommità dello sperone che si affaccia sulla Grotta del Fico. PRO TIP: questa calata è evitabile, arrampicandosi sullo sperone e andando a reperire il vecchio passaggio dei pastori su una vecchia Iscala ‘e Fustes. Questa alternativa è sprotetta, va saputa attrezzare e non è consigliata agli inesperti.
  • 20 metri – la quarta calata si trova sul bordo sinistro dell’Arco de su Feilau. Da poco spittata con due anelli separati. PRO TIP: anche questa calata è evitabile, percorrendo l’esile cengia al di sotto e discendendo un vecchio tronco appoggiato sulla roccia.

Giorno 5: da Bacu Padente a Sisine

  • 25 metri – subito dopo la diaclasi conosciuta come Sa Nurca ‘e Piddi si trova la prima calata della giornata. Corda su ginepro. La corda è divisa in due sezioni, con due maglie rapide per permettere a due gruppi di scendere in simultanea.
  • 45 metri – immediatamente dopo la precedente. Questa è la calata più lunga del Selvaggio Blu. Sono stati installati due gruppi sosta, per permettere nuovamente la discesa in simultanea di due gruppi. PRO TIP: a metà parete è presente una sosta intermedia, che consente di utilizzare una sola corda da 60 metri, frazionando la discesa.
  • 34 metri – Subito dopo la frana di Plumare e la Via Ferrata di Plumare. La sosta principale è preceduta da una corda fissa. Si può tentare questa calata con una mezza corda dinamica da 60 metri, ma sappiate che all’ultimo metro finirà la corda e dovrete disarrampicare o saltare. Sappiatevi organizzare per non perdere la corda. Inoltre, quando si recupera la corda, questa rimane spesso incastrata in una piccola fessura a 15 metri di altezza. Per evitare questo datele uno strattone quando sta per uscire dall’anello. PRO TIP 10 metri più in alto di questa sosta esiste una seconda sosta attrezzata con corda su leccio (40 metri). Non seguite la corda fissa oltre la sosta perché non porta a niente.
  • 20 metri – ultima calata con vista sulla spiaggia di Sisine, preceduta da corda fissa. PRO TIP: è presente un’altra sosta (20 metri). Per raggiungerla bisogna fermarsi 30 metri prima della sosta ufficiale, giusto prima di affacciarsi sulla spiaggia, scendere e reperire uno stretto passaggio ottenuto tra i cespugli.

Abbigliamento

Sappiamo bene qual è l’errore solito: prendere troppe cose. Sappiate che puzzerete, quindi appacificatevi con quest’idea e prendete il meno possibile. La maglia che avete addosso il giorno di inizio, e al massimo due ricambi. I pantaloni che avete addosso e al massimo un ricambio, e così via. Una felpina per la sera se in primavera, un piumino leggero, e una giacca per la pioggia, calze e mutande e basta.

Consiglio di evitare accessori inutili che riempiono lo zaino e creano confusione: no guanti, no cuffie, no pigiama, no asciugamani di panno, no giubbotti ingombranti.

Scegliete cose vecchie, perché i ginepri del Supramonte si divertono a stracciare i vestiti nuovi.

Giubbotto

La migliore combo è un piumino leggero e molto compatto + una giacca antipioggia a 2,5 strati anch’essa molto leggera e compatta.

L’unico lato negativo del piumino è che se si bagna perde la proprietà di isolamento termico, e le piume possono marcire. Per questo va sempre accompagnato da una giacca antipioggia.

Scarpe

Riguardo alle calzature invece, qui è meglio avere qualcosa di veramente buono. Il minimo sono le scarpe da avvicinamento, modelli come La Sportiva TX4, Scarpa Mescalito, Salewa Alp Trainer o Dolomite Crodarossa. Oppure scarpe più alte e robuste, ma sappiate che fa caldo…

CIBO

Qua bisogna creare una separazione tra chi necessita caffè e pasta, e chi ne può fare a meno. Rinunciare alla caffeina e ai cibi caldi semplifica tutto. Potete abbandonare fornelletto, pentola, detersivo e l’acqua per cucinare e pulire. In qualsiasi caso, consiglio di evitare cibo sott’olio, in quanto una volta aperto l’olio si spargerà ovunque, addirittura precedendo le vostre mosse.

Qui di seguito un esempio di dieta priva di fornelletto:

Colazione: un pacco di avena e del latte UHT, da arricchire con frutta e noci, e tanta acqua da bere. Oppure anche solamente biscotti e acqua.

Pranzo: pane (la spianata di Ozieri è il top), formaggio stagionato, carne secca (salsiccia, prosciutto…), noci, frutta e verdura.

Cena: per passare una serata con gli amici attorno ad un fuocherello, è possibile comprare dei pezzi di carne da arrostire con uno spiedo improvvisato (rametto di ginepro), sullo stesso fuoco è possibile riscaldare cibo in scatola come lenticchie o cucinare patate e cipolle. E poi, come a pranzo, pane, formaggio, frutta e verdura (quanto sono buone le arance con il finocchio).

Per chi invece necessita al mattino di caffè o altre bevande calde, o semplicemente preferisce cucinare pasta o cibi precotti, le scelte si ampliano immensamente. Per colazione un caffè, o un te, accompagnato da biscotti, o pane e marmellata.

A pranzo potete copiare la lista precedente, mentre a cena avrete un universo di possibilità. Dai cibi precotti di mille marche al riso e alla pasta, e dalle verdure bollite ai legumi e cereali precotti.

Consigli per la Sicurezza

 

  • Rimani sul percorso: Utilizza il nostro tracciato GPX per seguire il percorso designato. Se ti capita di perderti torna indietro sino all’ultimo punto nel quale eri certo di essere sulla traccia. Non inventarti scorciatoie, perchè potresti finire letteralmente in un ginepraio. Non fare troppo caso agli omini di pietra, sono ovunque, anche sui tracciati sbagliati.
  • Controlla le previsioni meteo: Il tempo può cambiare rapidamente; controlla sempre le previsioni prima di partire e mentre sei sul percorso.
  • Stai attento al calcare: quando il calcare è secco ha molta aderenza, ma quando è bagnato diventa scivoloso come una saponetta. Evita di far formare uno strato di fango sotto le scarpe e non saltare sulle pietre se bagnate.
  • Informa qualcuno: Fai sapere a un amico o a un familiare il tuo percorso previsto e la data di ritorno.
  • Preparati per le emergenze: Porta con te un telefono completamente carico, batterie di riserva per la pila frontale e un kit di pronto soccorso.

SCARICA LA TRACCIA COMPLETA DEL SELVAGGIO BLU

VERSIONE AGGIORNATA LUGLIO 2024